Suoni, immagini, concetti e segreti per la crescita artistica del chitarrista jazz
domenica 18 dicembre 2016
domenica 11 dicembre 2016
sabato 10 dicembre 2016
Appunti di arrangiamento per chitarra- Round Midnight
Nel video qui sotto puoi imparare un facile arrangiamento in stile chord-melody di Round Midnight di Thelonious Monk.
Buon divertimento!
Manuel Consigli
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Manuel Consigli
giovedì 8 dicembre 2016
Lo studio efficace (parte quinta): focalizzare l'attenzione
Image: Stuart Miles / FreeDigitalPhotos.net
Quando ti accingi a studiare qualunque
cosa, è molto importante che tu metta a
fuoco il tuo obiettivo in modo preciso.
Acquisire una nuova competenza implica
sempre il superamento di una difficoltà.
Se vuoi ottimizzare il tuo
tempo, devi essere in grado di
individuare e isolare le
difficoltà.
Se non riesci a eseguire un certo
passaggio musicale, devi individuare per prima cosa l’ambito in cui nasce questa difficoltà.
Qualunque passaggio musicale, infatti, ha
implicazioni melodiche, ritmiche, armoniche, tecniche ed espressive.
L’origine della difficoltà potrebbe essere in uno qualunque di questi
ambiti.
A volte non è così semplice individuare
l’ambito esatto.
Potresti perdere molto tempo “lavorando”
sulla tecnica di un passaggio, che
in realtà non ti riesce perché non ne hai compreso l’aspetto ritmico o armonico.
Dopo avere individuato l’ambito in cui si
origina la difficoltà, devi focalizzare ancora.
Se per esempio la difficoltà è
nell’aspetto tecnico, devi chiederti riguarda:
- La mano destra?
- La mano sinistra?
- Un dito in particolare?
- La coordinazione delle due mani?
- La sequenza delle pennate?
- Ecc.
A quel punto potrai inventare degli esercizi specifici per sciogliere
quella difficoltà.
Un esercizio è specifico solo quando ti permette di focalizzare
la
tua attenzione su quella specifica difficoltà.
Se ad esempio la difficoltà riguarda il
ritmo, appoggia la tua chitarra e concentrati solo su quell’aspetto, solfeggiando, cantando o battendo le mani.
Semplifica il tuo ambito di studio in modo da
poterti concentrare completamente sugli
aspetti critici.
Solo in un secondo momento potrai contestualizzare quel passaggio
all’interno dell’esecuzione musicale vera e propria.
Buona musica!
Manuel Consigli
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Lo studio efficace
mercoledì 7 dicembre 2016
Rhythm Change colore blues: George Benson
In questo video George Benson dimostra come è possibile suonare il blues sulla progressione del Rhythm Change e in definitiva su qualsiasi sequenza di accordi.
Nel video qui sotto il chitarrista Martino Vercesi spiega come creare quest'effetto utilizzando una "super-struttura" ottenuta incrociando la scala blues con la scala maggiore.
Nel video qui sotto il chitarrista Martino Vercesi spiega come creare quest'effetto utilizzando una "super-struttura" ottenuta incrociando la scala blues con la scala maggiore.
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martedì 6 dicembre 2016
sabato 3 dicembre 2016
venerdì 2 dicembre 2016
Registrare la chitarra: le tecniche
Fase importante di un'esecuzione chitarristica, ma non solo per questo strumento ovviamente, è la registrazione o ripresa dello strumento.
In questo ambito è opportuno distinguere lo chitarra acustica
non amplificata e la chitarra elettrica: la prima ha la sua voce
fondamentalmente nell'emissione acustica dell'insieme corde/manico/cassa, la
seconda sfrutta anch'essa l'insieme “fisico” dello strumento ma lo mette
strettamente in relazione alla tipologia dei pick-up utilizzati e
l'amplificatore cui è collegata per creare il timbro sonoro.
Un piccolo spazio
verrà dato alla guitar-synth assimilabili alle tastiere da cui prendono le
sonorità.
I microfoni
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Image(s): FreeDigitalPhotos.net |
Microfono dinamico
Questo ricevitore è composto da una bobina collegata alla
membrana, il suo movimento in un campo magnetico permanente genera una debole
corrente elettrica.
Microfono decisamente robusto ed economico è caratterizzato
da una scarsa sensibilità e ridotta risposta in frequenza, trova il suo uso
principalmente dal vivo o su sorgenti particolarmente intense.
Microfoni a condensatore
Sono costituiti da una membrana caricata elettrostaticamente
inserita in un campo elettrostatico (capsula) di cui, con gli spostamenti
derivati dal movimento dell'aria, modula la tensione generando una corrente
elettrica.
Questo tipo trasduttore è caratterizzato in una risposta in
frequenza molto ampia, una risposta ai transienti veloce ed un dettaglio che il
microfono dinamico non possiede.
Ne esistono a membrana stretta e larga, genericamente si
indicano i primi come caratterizzati da una risposta al transiente più veloce,
mentre i secondi ad avere un suono più rotondo.
Microfono a nastro
La capsula è composta da un nastro metallico pieghettato
sospeso tra due i due poli di un magnete permanente, il suo movimento modula il
campo magnetico generando la corrente elettrica.
Un particolare di questo microfono è la sua bidirezionalità
insieme ad una risposta in frequenza attenuata al limite superiore che ne
determina un suono molto caldo e leggermente nasale.
Di natura delicato ultimamente è stato riscoperto in ambito
di studio per le sue caratteristiche sonore.
Piccola lista ragionata di
microfoni, pre e scatolette (ordinati per costo)
Microfoni a condensatore
Diaframma largo
- Neumann U87ai
- AKG C414
- Audiotecnica AT2020
- Rode NT1-A
- Avant CK7
Diaframma stretto
- Shoeps CMC5 + capsula MK4
- Neumann KM184
- AKG C451B
- AKG C300 + capsula CK91
- Rode NT5
- Avant CK1
Microfoni dinamici
- Sennheiser MD421
- AKG D112
- Shure SM57
- Shure SM58
- Royer Labs R-121
- Cloud Microphones JRS-34
- SE electronics Voodoo2 VR1
- Millenia HV-3D
- Avalon AD2022
- Focusrite Isa 428
- RME OctaMic II
Premicrofonici valvolari
- Summit Audio TPA-200B
- SPL GainStation 8 MK2
- Universal Audio 2-610
- TL Audio 5001 Ivory
D.I. (direct inject)
- BSS AR-133
- Radial Pro DI
- Samson S-direct
ReAmping
- Radial Pro RMP
I preamplificatori microfonici
In accoppiamento al microfono troviamo il preamplificatore
microfonico, strumento deputato all'amplificazione del segnale che deve essere
innalzato da qualche mV (da 2 a 20) a 0,775V (livello di tensione di lavoro di
un mixer ed indicato con lo 0dBu).
Di questo troviamo due principali tipologie: valvolare e
stato solido.
Valvolare
Utilizza le valvole, o tubi termoionici, a triodo. Sfruttano
un flusso elettronico, generato da un effetto termoionico, modulato dal segnale
audio il cui risultato è l'amplificazione dell'ampiezza originale nei termini
utili alla registrazione.
Le caratteristiche di questa circuitazione, indubbiamente
valida anche se datata, sono di una saturazione progressiva molto dolce
caratterizzata dall'enfasi delle armoniche pari, una risposta ai transienti
morbida ed una naturale compressione del segnale a livelli alti.
Stato solido
Questo tipo di circuitazione nasce per sostituire la
precedente semplificandola.
Minore spazio, tensioni d'esercizio notevolmente inferiori,
costi ridotti sono penalizzati da una distorsione a soglia molto sgradevole con
enfasi delle armoniche dispari.
Nonostante questo tipo di preamplificatore si trovi nei sistemi economici (mixer e schede audio) non
significa scarsa qualità: i migliori mixer dell'industria discografica
utilizzano questo tipo di soluzione, ovviamente portata all'eccellenza.
Chiarite le caratteristiche dei primi due anelli della
catena audio cominciamo ad analizzare le tecniche di ripresa.
Le tecniche di ripresa
Chitarra Acustica
Anzitutto conviene analizzare l'origine del suono della
chitarra.
Il timbro è influenzato dalle caratteristiche dei materiali
di cui è costituito il manico e la cassa, questa assolve anche
all'amplificazione acustica, e da quelle delle corde (lisce o ruvide, diametro,
composizione).
L'emissione è principalmente dalla cassa ma vi concorrono anche
il manico e le corde stesse.
Primo passo per effettuare la registrazione è, quindi,
cercare il punto dove si percepisce il suono che meglio soddisfa le proprie
aspettative, anche in relazione allo stile musicale e al tipo di perfomance
(fingerpicking, accompagnamento, parti melodiche) che si vuole catturare.
La ripresa può essere monofonica o stereofonica,
personalmente consiglio la seconda in generale ed in particolare per situazioni
soliste o di gruppi minimali (duo o trio) per un'immagine ampia dello strumento
e molto naturale.
In questa caso non considero di particolare interesse l'uso
del microfono piezoelettrico, solitamente inserito nel ponte delle chitarre
acustiche, a causa della timbrica povera e dell'assenza di profondità.
Ripresa stereofonica
La ripresa stereofonica ha l'ambizione di emulare l'ascolto
umano, anche se non si può propriamente parlare di ripresa binaurale, creando
un canale destro e sinistro che collimano al centro a completare il fronte
stereofonico.
Si realizza utilizzando due microfoni di identica natura e
modello e posizionandoli, con varie modalità, di fronte alla sorgente.
Le diverse tecniche sfruttano una o più delle peculiarità
che determinano la nostra capacità di localizzare la provenienza di una
sorgente sonora per creare l'immagine stereofonica.
Qui spiegheremo quelle di più semplice ed efficace realizzo:
Tecnica XY
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Ripresa stereofonica XY |
Derivata dalla tecnica Bluemlein, ingegnere dei laboratori
Bell che la sviluppò intorno al 1930, utilizza due microfoni direzionali ad
impronta cardioide, (originariamente erano bidirezionali) le cui capsule
sovrapposte sono rispettivamente posizionate a 90°.
Viene inserita nelle
tecniche coincidenti ed assicura una perfetta monocompatibilità. Ha un'immagine
stereo abbastanza ristretta e, conseguentemente, tende ad “asciugare” il suono
dall'ambiente.
Spesso l'angolo tra i due microfoni viene aumentato a 135° o
addirittura a 180° (tecnica parallela) per ampliarne l'immagine.
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Ripresa stereofonica XY |
Tecnica ORTF
Sviluppata presso l'omonima radio di Stato francese è una tecnica semi-coincidente in cui le capsule dei due microfoni sono poste a 17cm l'una dall'altra e con un'inclinazione di 55°, rispetto l'asse centrale, similmente alle membrane timpaniche nell'uomo.
Questa tecnica da' un'immagine molto più ampia e dettagliata della precedente catturando anche l'ambiente in cui avviene la ripresa. La monocompatibilità può essere critica ma, generalmente, non ci sono particolari problemi.
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Ripresa stereofonica ORTF |
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Ripresa stereofonica ORTF |
Posizionamento microfoni
Indipendentemente che si utilizzi una tecnica stereo o
monofonica il primo approccio è la ricerca, in ascolto, del punto d'emissione
migliore dello strumento.
Generalmente trova buon gioco disporre i microfoni ad una distanza che varia dai 30cm a quasi un metro a seconda dell'ampiezza dell'immagine e della bontà dell'ambiente.
Punto focale è lo spazio tra la buca ed il manico, la zona del 12° tasto è quella più povera di armoniche, può essere interessante anche catturare la cassa solitamente più ricca di basse frequenze.
Generalmente trova buon gioco disporre i microfoni ad una distanza che varia dai 30cm a quasi un metro a seconda dell'ampiezza dell'immagine e della bontà dell'ambiente.
Punto focale è lo spazio tra la buca ed il manico, la zona del 12° tasto è quella più povera di armoniche, può essere interessante anche catturare la cassa solitamente più ricca di basse frequenze.
Personalmente mi piace utilizzare una ripresa stereo
accoppiata ad una monofonica ravvicinata alla cassa ma evitando accuratamente
di riprendere il ponte, fonte di suoni molto striduli.
In fase di mix, allineati i due segnali per ovviare a problemi di fase/ritardo, utilizzo il segnale mono attenuando le medio e alte frequenze e disponendolo al centro. Specularmente taglio le basse frequenze nella traccia stereo.
In fase di mix, allineati i due segnali per ovviare a problemi di fase/ritardo, utilizzo il segnale mono attenuando le medio e alte frequenze e disponendolo al centro. Specularmente taglio le basse frequenze nella traccia stereo.
Di volta in volta può essere interessante utilizzare dei
microfoni a spot in punti particolari: sul manico per catturare suoni di
struscio o sul ponte per ottenere un suono molto asciutto e squillante, qui è
la fantasia e la necessità a farla da padrone.
Chitarra elettrica (ovvero microfoniamo l'amplificatore)
Chitarra elettrica (ovvero microfoniamo l'amplificatore)
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Microfonaggio amplificatore |
Qui tutte e tre le tipologie di microfoni trovano uso, la scelta è da mettere in relazione al genere che si esegue ed alla conseguente timbrica che si vuole ottenere.
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Microfonaggio amplificatore |
Approccio minimale è il posizionamento di un microfono sulla cupola del cono, suono aggressivo e povero di basse, o a mezza strada tra il centro ed il bordo dell'altoparlante dove si ottiene una timbrica più mediosa e a volte un po' impastata in basso.
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posizionare un microfono posteriormente |
Avendone la possibilità è interessante utilizzare più
microfoni, di diversa marca e tipologia, nelle diverse posizioni descritte
allineandoli temporalmente (tramite editing o sample delay) e miscelandoli con
una ripresa distanziata, a circa un metro, che restituisce anche le
caratteristiche dell'ambiente. Il mix delle diverse tracce, che concorrono con
le diverse timbriche a costruire il suono totale, darà un'immagine molto densa
di suono soprattutto a favore di generi aggressivi.
Tecniche di re-amp (ovvero ci penserò più tardi)
Utilizzando delle D.I. (direct inject) o gli ingressi detti
ad Hi-Z (alta impedenza) presenti su molte schede e premicrofonici è possibile
registrare la chitarra in “diretta” ovvero tralasciando l'uso di amplificatori
ed utilizzando le loro emulazioni digitali.
Può essere molto utile per stesure rapide o in situazioni
delicate (leggi vicinato e/o conviventi ostili)
o lo si può utilizzare per registrare, parallelamente ai
microfoni, la chitarra tal quale riservandosi la possibilità di cambiare la
catena di amplificazione ed effetti senza dover rifare il take.
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Reamping box |
Quindi si utilizzano le tecniche microfoniche già descritte
per effettuare la registrazione.
Frammenti di ripresa dell'amplificatore
Sennheiser MD409 posizionamento su cupola
Shure SM57 posizionamento laterale
AKG C414 ULS posizionamento posteriore (polarità invertita)
AKG C414 ULS posizionamento distanziato (70cm)
L'uso degli effetti
Ultimo capitolo di questa piccola trattazione riguarda l'uso
degli effetti.
Bisogna distinguere fra ciò che fa “suono” ovvero la
distorsione, l'equalizzazione, effetti quali il wah-wah e quello che crea
ambienza come il riverbero e i delay. In questa separazione effetti come il
chorus ed il flanger sono da considerarsi intermedi.
La regola da seguire è di evitare l'uso di effettistica che
potrebbe compromettere la fase successiva di missaggio con gli altri strumenti.
Un esempio è l'uso esagerato di riverberi che potrebbe creare grossi problemi d'intelligibilità della chitarra nel mix andando inoltre a mascherare le voci e creando confusione a causa delle ambienze discordanti e di difficile omogeneizzazione.
Un esempio è l'uso esagerato di riverberi che potrebbe creare grossi problemi d'intelligibilità della chitarra nel mix andando inoltre a mascherare le voci e creando confusione a causa delle ambienze discordanti e di difficile omogeneizzazione.
A chi approccia la registrazione della chitarra, acustica od
elettrica, come fonico tengo a sottolineare che è un passo che prosegue il duro
lavoro del musicista a creare il proprio sound e che, in quanto tale, deve
essere rispettato e colto nella sua pienezza e totalità.
Have a nice tracking.
Lorenzo Alberti (maggio 2012)
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i poliritmi e la modulazione ritmica
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Image: hinnamsaisuy / FreeDigitalPhotos.net |
Con il termine "poliritmi" si intendono 2 o più ritmi suonati simultaneamente.
Esistono due diversi tipi di poliritmi:
- il primo tipo riguarda due ritmi che si sovrappongono all'interno della stessa misura.
Nell'esempio qui sotto, abbiamo un tempo in 6 (sopra), sovrapposto a un tempo in 4(sotto).
- il secondo tipo di poliritmo si ottiene utilizzando un modulo ritmico, che si ripete continuamente in cicli e che non si posiziona "regolarmente" all'interno del contesto ritmico, come nell'esempio qui sotto.
esempio tratto da "l'essenza del ritmo" di Micky Earnshaw
Nel video che segue Peter Magadini, autore del libro "Polyrhythms" edito da Wanda Skyes, dimostra i poliritmi del primo tipo.
Nel video successivo il chitarrista Steve Giordano applica i poliritmi al giro di "Bluesette" ed introduce il concetto di modulazione ritmica.
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Emily Remler: il metronomo e lo swing
Come usare il metronomo per migliorare lo swing?
Guarda questo video di Emily Remler.
Impara questa sua elaborazione di D natural Blues
e ascolta la versione di Wes Montgomery nel video successivo.
Guarda questo video di Emily Remler.
Impara questa sua elaborazione di D natural Blues
e ascolta la versione di Wes Montgomery nel video successivo.
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martedì 29 novembre 2016
Modulazioni un semitono sotto
In questo articolo voglio parlarti di un altro tipo di modulazione che è presente in "Airegin" di Sonny Rollins, che hai appena ascoltato e in molti altri brani.
In questa modulazione il cambio di centro tonale avviene verso una tonalità che si trova un semitono sotto alla tonalità di partenza.
Es.
D-7
G7
|
Cmaj7
|
C#m7 F#7
|
Bmaj7
|
C-7 F7
|
Bbmaj7
|
C: IIm7 V7
I B: IIm7 V7 I Bb: IIm7 V7 I
I due tipi di modulazioni sembrano simili fra loro.
Entrambe procedono in modo simmetrico discendendo verso centri tonali distanti piccoli intervalli ed entrambe in genere non coinvolgono più di tre centri tonali.
Ma le somiglianze finiscono qui!
In questo tipo di modulazione non è presente la trasformazione dell’accordo maggiore in minore settima, che rendeva facilmente riconoscibile la progressione degli accordi nella downstep modulation.
E soprattutto i centri tonali coinvolti sono più distanti.
Il numero di alterazioni fra una tonalità e l’altra è quindi maggiore rispetto alla downstep modulation.
Essendo maggiore il contrasto tra una tonalità e l’altra, inizialmente, può risultare più difficile improvvisarci sopra.
Puoi esercitarti prolungando la successione degli accordi in modo da coinvolgere tutti i 12 centri tonali.
I brani qui sotto contengono tutti questa modulazione:
Airegin
Bess, O Ehere Is My Bess
Five Brothers
Masquerade
Angel Eyes
Everything Happens To Me
Peace
The Summer Knows
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didattica,
Il repertorio
giovedì 17 novembre 2016
mercoledì 16 novembre 2016
mercoledì 9 novembre 2016
Appunti di arrangiamento: C'est si bon
In questo video puoi imparare un mio arrangiamento per chitarra sola di C'est si bon, una canzone francese, composta da Henri Betti e scritta da André Hornez.
La particolarità di questo arrangiamento è la presenza simultanea della melodia, degli accordi e della linea di basso (walkin' Bass).
Arrangiare un brano in questo modo richiede molta capacità di sintesi e di gestione delle diteggiature, in modo da riuscire a condurre le tre parti simultaneamente ma con un po' di lavoro si può fare anche questo: la chitarra è uno strumento davvero divertente!
Nel prossimo arrangiamento insieme alle tre parti (melodia, accordi e basso), ti insegnerò a riempire la macchinetta del caffè e a metterla sul fuoco... il tutto stando in equilibrio su un piede solo :-)
A parte gli scherzi...
Ti consiglio di studiare questo arrangiamento una frase alla volta, osservando la seconda parte del video, dove lo eseguo lentamente. Scoprirai quanto migliorerà la tua tecnica armonica!
Buon lavoro!
Manuel Consigli
La particolarità di questo arrangiamento è la presenza simultanea della melodia, degli accordi e della linea di basso (walkin' Bass).
Arrangiare un brano in questo modo richiede molta capacità di sintesi e di gestione delle diteggiature, in modo da riuscire a condurre le tre parti simultaneamente ma con un po' di lavoro si può fare anche questo: la chitarra è uno strumento davvero divertente!
Nel prossimo arrangiamento insieme alle tre parti (melodia, accordi e basso), ti insegnerò a riempire la macchinetta del caffè e a metterla sul fuoco... il tutto stando in equilibrio su un piede solo :-)
A parte gli scherzi...
Ti consiglio di studiare questo arrangiamento una frase alla volta, osservando la seconda parte del video, dove lo eseguo lentamente. Scoprirai quanto migliorerà la tua tecnica armonica!
Buon lavoro!
Manuel Consigli
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Manuel Consigli
mercoledì 2 novembre 2016
venerdì 21 ottobre 2016
mercoledì 5 ottobre 2016
25 minuti per scoprire 99.999...accordi
Questo è il seguito della video-lezione intitolata
"Un quarto d'ora per scoprire 1260 accordi",
se ancora non l'hai guardata ti consiglio di farlo prima di guardare il video qui sotto.
In questo video infatti ti spiegherò un semplice sistema per elaborare le forme di base che hai imparato nella lezione precedente e imparare a costruire accordi più elaborati e interessanti.
Per comprenderla a fondo devi conoscere la teoria degli intervalli e le note addizionali ai sei tipi di accordi, potrai trovare queste informazioni sulla Nuova Edizione degli "Studi didattici per chitarra jazz" di Filippo Daccò, da me curata.
Il titolo "25 minuti per scoprire un numero infinito di accordi" non è una trovata per attirare la tua attenzione: è proprio così!
Con questo semplice sistema potrai accedere a un'infinita quantità di accordi fra cui scegliere quelli che ti piacciono di più.
Ed è proprio la possibilità di scegliere consapevolmente ciò che segna la differenza fra un approccio meccanico alla musica e uno artistico.
Questa dunque è una lezione importante, se sei interessato all'uso creativo dell'armonia, prenditi il tempo necessario per guardarla e seguila con la chitarra a portata di mano!
Ti è stato utile questo video?

sabato 25 giugno 2016
Bebop guitar
In questo video sono eseguiti alla chitarra 11 temi bebop.
Ti suggerisco di ascoltarlo spesso e di imparare a cantare tutti i temi, come fanno i bambini nell'altro video qui sotto.
Poi prova ad eseguirne uno alla volta sulla chitarra. Puoi usare il programma VLC per diminuire la velocità e correggere le note che eventualmente ti sono sfuggite.
Buon lavoro!
Ti suggerisco di ascoltarlo spesso e di imparare a cantare tutti i temi, come fanno i bambini nell'altro video qui sotto.
Poi prova ad eseguirne uno alla volta sulla chitarra. Puoi usare il programma VLC per diminuire la velocità e correggere le note che eventualmente ti sono sfuggite.
Buon lavoro!
Manuel Consigli
Coltrane in the afternoon (the tune is called 26-2)- Christine Clemmons-Mccune
Posted by Brandon McCune on Giovedì 26 marzo 2015
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Il repertorio
venerdì 6 maggio 2016
domenica 17 aprile 2016
mercoledì 6 aprile 2016
sabato 2 aprile 2016
mercoledì 16 marzo 2016
estrazione borse di studio
3 aprile 2016
Sorteggio dei vincitori delle borse di studio
- Saranno sorteggiate 3 borse di studio, che consistono nell'accesso gratuito al video-corso "Le 8 tecniche fondamentali per la sostituzione degli accordi" fra chi ne farà richiesta compilando l’apposito form d’iscrizione al sorteggio, che trovi qui sotto.
- Il sorteggio sarà fatto pubblicamente in occasione del prossimo incontro di “Spaghetti alla chitarra” previsto per il 3 aprile 1016 a Milano in via Bovisasca 70, a cui ti invito fin da ora.
- I 3 vincitori riceveranno il video-corso gratuitamente.
- Tutti gli iscritti al sorteggio avranno comunque diritto a uno sconto del 20% sul prossimo video-corso.
- Puoi partecipare al sorteggio anche se hai già acquistato il video-corso “le 8 tecniche fondamentali per la sostituzione degli accordi”, in questo caso, se tu dovessi vincere, il premio consisterà in uno sconto pari al costo del corso che hai già acquistato (cioè 40 euro) sul prossimo video-corso attualmente in fase di produzione.
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Primo incontro di "Spaghetti alla chitarra" |
Ti ricordo che il video-corso
"Le 8 tecniche fondamentali per la sostituzione degli accordi"
è disponibile ancora per
pochissimi giorni
Se sei interessato, non rischiare di perdere questa opportunità formativa.
"Le 8 tecniche fondamentali per la sostituzione degli accordi"
Ecco qui sotto il form per iscriverti all'estrazione delle borse di studio, per partecipare inserisci il tuo nome e la tua email
"Le 8 tecniche fondamentali per la sostituzione degli accordi"
è disponibile ancora per
pochissimi giorni
Se sei interessato, non rischiare di perdere questa opportunità formativa.
"Le 8 tecniche fondamentali per la sostituzione degli accordi"
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