Manuel Consigli, chitarrista, compositore, didatta, autore e traduttore suona la chitarra dall’età di 6 anni. Nel suo percorso artistico ha approfondito molti generi musicali, dalla musica classica a quella popolare, dalla canzone d’autore al rock, dai ritmi indiani alla musica brasiliana, dai canti arcaici della Sicilia al reggae, dai canti della tradizione ebraica alla musica contemporanea, dalla chitarra degli zingari manouche al jazz, fino alla libera improvvisazione. 

È un profondo conoscitore della chitarra e delle tematiche dell’improvvisazione. Diplomato Jazz Master in chitarra moderna, Armonia Funzionale e Arrangiamento per orchestra con Filippo Daccò, ha poi approfondito gli studi con Pat Martino, Jim Hall, Joe Diorio, Augusto Mancinelli, Sandro Gibellini.

Dal 1990 svolge l’attività di musicista professionista, suonando nei jazz club, nei locali e nelle rassegne di musica e collaborando come strumentista o arrangiatore con musicisti, attori, danzatori e artisti.

La grande passione per la didattica della chitarra, e una più che ventennale esperienza d’insegnamento, gli hanno dato la possibilità di lavorare con allievi di ogni età e di seguire la crescita professionale di alcuni di loro.

Grazie all’esperienza diretta con gli allievi e a una profonda conoscenza della bibliografia didattica, ha maturato nel corso degli anni una metodologia originale che sintetizza in modo organico e funzionale i migliori insegnamenti dei maestri che ha conosciuto, integrandoli con le tematiche che riguardano gli aspetti mentali, fisici ed emozionali coinvolti nell’attività musicale. 
Per la sua formazione artistica e professionale è stato inserito nelle graduatorie per la cattedra di Chitarra Jazz del Conservatorio di Torino, Ferrara, Pescara, Cosenza e L’Aquila. 

Collabora come autore e traduttore con le Edizioni Curci. Ha curato la Nuova Edizione degli “Studi didattici per chitarra jazz” di Filippo Daccò pubblicata da “Edizioni Curci”, il testo è fra i vincitori del “20 Greatest Jazz Books 2010” l’ambito riconoscimento assegnato da Jazzit (una delle più prestigiose riviste italiane di Jazz). Nella recensione di Jazzit il testo viene definito come “ uno dei migliori testi per chitarra jazz mai pubblicati”.