Fernando d’Anelli: appassionato del ritmo e del solismo eclettico, ama i Classici e la Sperimentazione. 

 Dopo aver percorso “Sentieri” Rock, Blues, Pop e Progressive, collabora a Firenze con il gruppo “ZEIT”  ad una ricerca  di Musica Mediterranea e nella seconda metà degli anni ’80 approda alla Musica Jazz.
La sua ricerca verte maggiormente sullo studio delle Contaminazioni.                             
Nel 2004/05 ha insegnato chitarra jazz nei laboratori di musica al Liceo  “Virgilio” di Vico del Gargano e dal 2003 al 2006 ha insegnato chitarra Blues e Jazz presso la “Li.A.M.M.”.                          
Nel 2006 e 2007 ha suonato nell’Orchestra Jazzistica “Night and Day”
Nel 2006  ha creato un Progetto Etno-Jazz  “Rodi Folk Jazz”, di cui è stato chitarrista e compositore/arrangiatore di brani inediti e che ha portato avanti fino all’anno 2008.        
Da molti anni collabora con diversi jazzisti della zona, e promuove seminari, rassegne e concerti, partecipandovi con varie formazioni, dal Duo alla Big band. 
Nel  2012 è stato anche chitarrista della “Rodi Small Band” del Dipartimento di Jazz all’interno del Conservatorio di Musica “Umberto Giordano” di Rodi Garganico e Foggia.
Nel  Settembre 2013 ha partecipato come chitarrista allo Straordinario Evento JAZZIT FEST di Collescipoli (TERNI) con la Formazione “Blue Room 4tet” in Tribute to the voice of Chet Baker.
Nella metà di giugno 2014 esce il disco di brani inediti “EllaDanJazz” in collaborazione con la vocalist Luana Croella. Il disco é composto di otto brani, di cui 4 della Croella e 4 sono proprie composizioni dai titoli in lingua italiana:
Dai Campi alla Luna” – “Rodi” – “Apri le Ali”  –  “Radici”.
Il 28 Giugno il CD viene presentato in un concerto live in Umbria al Jazzit Fest.
Alceste Ayroldi, docente ordinario, saggista e critico musicale, in una sua recensione su Jazzitalia scrive:

“ La domanda oramai d’obbligo è: cosa c’è di nuovo in giro? Be’, a guardarsi bene intorno e a scavare un pochino più a fondo della solita mercanzia (purtroppo, in alcuni casi, vacui progetti jazzistici odorano più di merchandising che d’altro), di cose nuove e interessanti ce ne sono in circolazione. Magari, per chi scrive, dietro l’angolo di casa: nella Daunia, per la precisione. Luana Croella, cantante e poetica compositrice foggiana s’apparenta con Fernando d’Anelli di Rodi Garganico, anche lui compositore, chitarrista che ha attraversato varie facce della musica: dal rock al blues, oltre che il jazz. Con loro altri due valenti musicisti della Capitanata: il bassista Nicola Vitaliano e il batterista Antonio Cicoria, quest’ultimo s’altalena ai tamburi e piatti con Emanuele Castelluccia.
Qui si respira aria buona e fresca: i brani sono tutti originali e recano la firma ora di Croella, ora di d’Anelli. Già dal brano d’apertura “Dai campi alla luna” si ascoltano il fluire delle influenze musicali che mettono d’accordo il jazz d’epoca, soprattutto nel legato della chitarra di d’Anelli, venature della tradizione folclorica, il groove incalzante che fa da materasso per i vocalizzi nitidi e armonici della Croella. La struttura armonico-ritmica si ripete in “Am I Late?” con un andamento sensuale e incalzante sonoramente vicino al sound degli anni Sessanta. Così in “Rodi”, che sottolinea il delicato scat della Croella e gli accordi vellutati di d’Anelli. “Leaves” ha un’innata danzabilità soul oriented. “Apri le ali” è marchiata dalla chitarra acustica imbracciata da d’Anelli, il cui fraseggio e il preciso staccato è intimista, a tratti spagnoleggiante. “Light” sottintende una bossanova groovy. Mentre “Radici” riprende il main-theme dell’intero lavoro: elegante e vibrante. Il flicorno di Marco Brioschi contrassegna lo slow tempo lirico di “You Hurt Me”.
Elladan è un disco che evoca un bel passato con lo sguardo dritto e determinato verso un elegante futuro.” (Alceste Ayroldi per Jazzitalia) –